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mixermagazine.it - Un momento che ha acquistato notevole importanza dopo la pandemia, trasformandosi in un'opportunità profittevole per gli esercenti.

Il break è quel momento in cui, come suggerisce la stessa traduzione del termine inglese, ci si prende una "pausa" e ci si ricarica per affrontare il resto della giornata. Da sempre è un momento ibrido, per via della sua variegata collocazione temporale.

Il post covid, però, sta dando a quest'occasione di consumo una connotazione ancora più complessa: se, da un lato, mantiene la sua caratteristica di bisogno funzionale, dall'altro ha esteso la sua evocazione edonistica, collegandosi temporalmente ad una colazione non funzionale.

Nel 2023, il break non solo attrae un numero sempre maggiore di persone, raggiungendo un +24% rispetto al 2019, ma addirittura allarga la propria proposta, attirando nuovi cluster di consumatori. Infatti, il Formind Observatory Consumer ha registrato un aumento della frequentazione da parte degli adulti tra i 51-64 e i 65-75 anni. Un dato interessante per gli esercenti, poiché si tratta dei 2 cluster con maggiore capacità di spesa e con idee molto chiare in termini di assortimenti.

Durante il momento del break, questi cluster apprezzano e scelgono prodotti premium o comunque di artigianalità chiara e qualitativa; inoltre, sono molto attenti alle attrezzature e spesso valutano un prodotto anche guardando lo stato della macchina utilizzata.

Per quanto riguarda il mix delle consumazioni, anche quest'ultimo si allarga: gli infusi, oltre al classico caffè, sono stati i protagonisti del break invernale insieme alla croissanterie, che subisce un aumento dell'8% con decisi ampliamenti di gamma e gusti. Con l'arrivo della bella stagione, tale espansione delle alternative da consumare durante il break avrà effetti anche sulle categorie dei succhi, spremute e centrifugati.

Il 2023, quindi, rappresenterà un anno di ulteriore crescita e soddisfazione reciproca per gli esercenti e i consumatori.