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1° Domanda: Com'è cambiata la tua vita professionale dopo il riconoscimento di miglior lady chef?

Il premio ha contato decisamente molto ma la verità è che sono sempre la stessa di prima. La stessa Mariana, con gli stessi principi, con la testa sulle spalle e la situazione in pugno.
Sebbene le proposte lavorative, le offerte e le mansioni siano incrementate nel giro di poco tempo, di certo la mia visibilità non è rimasta la stessa di prima; anzi, giorno dopo giorno clienti provenienti da ogni parte d’Italia assaporano la mia cucina.

Tutto ciò, con gran fierezza, fa emergere in me una grande carica di determinazione e forza.

2° Domanda: Quali episodi della tua carriera ti hanno dato lo stimolo più importante nel tuo percorso professionale?

Sicuramente i premi, i riconoscimenti e gli attestati sono stati di grande aiuto, ma anche le gratificazioni dei clienti a fine pranzo o cena non sono da meno.
Tutti per me vogliono dire e significano una fonte infinita di stimolo ed energia, ma non smetterò mai di ripetere che gran parte del lavoro viene da casa, dai miei figli.

3° Domanda Cosa suggerisci ad un giovane che si affaccia oggi questo settore?

Al giorno d’oggi, ad un giovane cuoco che vuole intraprendere questo percorso, suggerisco di ascoltarsi attentamente perché si presenta come una specie di vocazione.
Fare il cuoco è il più bel mestiere del mondo.

A tutti gli effetti è un prendersi cura delle persone, le stesse che vengono a mangiare nel ristorante dove mostriamo la nostra dedizione. Consiglio altamente di essere umili, di costruire una strategia lavorativa e fare in modo che le cose non accadano casualmente, bensì di pianificarle.
Infine reputo essenziale dare a sè stesso la giusta e meritata attenzione. Bisogna cercare uno stile di vita equilibrato: mangiare bene, far sport, dedicarsi il tempo giusto, rilassarsi e stare con gli amici.

È un obiettivo importante quanto la mis en place.